La inopportuna sospensione della convenzione da parte di FCI, è una questione che riguarda FCI e ACSI, gli eventi, i tesserati e gli amatori non possono subire interventi unilaterali che destabilizzano improvvisamente il movimento che vuole con passione continuare l’attività sportiva che la stessa ACSI deve garantire e sostenere.
Una nota su carta non intestata, senza data, firmata da certo Gianni Cantini, non può fornire regole di comportamento ma soprattutto proibizioni alla partecipazione ad attività sportive. Il nostro compito è quello di promuovere lo sport, mentre appare evidente che quello della FCI è di proibirlo o di limitarlo. Le gare in calendario, quelle programmate da ACSI, sono validamente effettuate.
Agli eventi ACSI possono partecipare tutti i nostri tesserati, i tesserati di tutti gli EPS laddove la loro polizza non faccia riferimento ad esclusioni con richiami alla convenzione in essere con la FCI. Anche i tesserati FCI che hanno versato le quote di iscrizione possono partecipare agli eventi, sarà responsabilità della FCI, in caso contrario, provvedere ai risarcimenti. Per tutti gli atleti non indicati, sarà comunque garantita la partecipazione mediante l’attivazione del tesseramento giornaliero.
Soprattutto non ci saranno aumenti di costi!
Non pensavamo di vivere una pagina di sport circondati da dirigenti irresponsabili. E’ il caso di ricordare che “la Repubblica riconosce il valore dell’attività sportiva in tutte le sue forme” estratto dall’art. 33 della Costituzione.
Va anche ricordato che l’art 3 del D.Lgs 36/2001 Riforma dello Sport recita: “L’esercizio dell’attività sportiva, sia essa svolta in forma individuale e collettiva, sia in forma professionistica o dilettantistica, è libero.”
La disciplina del ciclismo non è proprietà di nessuno!
Emiliano Borgna – Responsabile ACSI Ciclismo
Antonino Viti – Presidente Nazionale ACSI
